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Parco fluviale del Po tratto torinese



Itinerari


Il torinese

Il Po all'altezza del Parco Italia 61, a Torino
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Il Po all'altezza del Parco Italia 61, a Torino

Il ponte Vittorio Emanuele I e la chiesa della Gran Madre, a Torino
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Il ponte Vittorio Emanuele I e la chiesa della Gran Madre, a Torino

Il Monte dei Cappuccini e la sede della Soc. Canottieri Esperia a Torino
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Il Monte dei Cappuccini e la sede della Soc. Canottieri Esperia a Torino
I dintorni di Torino sono piacevoli, la collina torinese dolcemente digradante verso la pianura. Nelle campagne gli sterrati si intrecciano tra gruppi di case e cascinali isolati. Sui bivi spesso si trovano edicole religiose, piccole chiesette dai muri sbrecciati sui quali le lucertole muraiole si riscaldano al sole. Tessere colorate si affiancano all'infinito, campi arati, pioppeti, orti, frutteti.

In questo scenario è inserita la Villa Cavour a Santena, costruita agli inizi del Settecento su ruderi feudali dal Conte Ottavio Benso di Cavour, si trova in pieno centro cittadino. Ospita il Museo cavouriano e la cappella funeraria dei Conti. Un silenzioso parco si sviluppa sul retro della residenza, vi sono platani eccezionali per la dimensione ed il portamento, il più grande ha rami prostrati sorretti da sostegni. La Villa ha linee nette, la facciata cremisina con decorazioni chiare che ne mitigano la durezza. Nel complesso spicca la bianca torre campanaria dell'adiacente chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo, eretta nell'anno mille e più volte ampliata e ricostruita; l'edificio, così come lo vediamo, è dei primi anni del novecento.


Inserendosi in una Torino tentacolare il Po muta decisamente aspetto, vincolato e stravolto dalla mano dell'uomo. Gli aspetti naturali vengono via via sopraffatti da interventi che hanno come fine la sicurezza degli argini, la fruizione delle sponde, la creazione di energia, la potabilizzazione delle sue acque. Molti tratti del fiume sono visibilmente degradati. Tra questi, nel territorio di Moncalieri, l'Area Attrezzata del Molinello, la cui istituzione, come quella di altre aree come questa, sono giustificate soltanto dall'impegno assunto per renderle fruibili. Molti progetti sono stati discussi, altri stanno per essere attuati.

Anche i parchi pubblici che seguono le sue sponde, ora inseriti nel Parco del Po, connotano Il fiume cittadino, il Parco del Valentino, Parco Millefonti, Parco Michelotti, il Parco della Colletta, voluti dal Comune di Torino, il Parco delle Vallere, di proprietà della Regione Piemonte, inserito nell'Area Attrezzata omonima. Ricche di camminamenti, scalinate, percorsi ciclabili, le rive del fiume dal Lingotto ai Murazzi sono punteggiate di imbarchi e locali nei quali la sera si può gustare la calma delle acque. Nascoste nel verde delle rive vi sono le società remiere Esperia, Caprera, Armida e Cerea, nate nella seconda metà dell'Ottocento. Armida e Cerea, quest'ultima la più antica fra tutte, nata nel 1860, sono situate nelle immediate vicinanze del magnifico Castello del Valentino, che sorge nel parco omonimo, sede della Facoltà di Architettura e dell'orto botanico di Torino.

La città che sorge sul fiume è per lo più recente, lontana dal nucleo storico un tempo rinchiuso nella cittadella rinascimentale. Fa eccezione Il bel complesso ottocentesco che comprende piazza Vittorio Veneto, i muraglioni dei Murazzi che da questa si dipartono, il Ponte dedicato a Vittorio Emanuele I. Oggi ai Murazzi sono ormeggiati due battelli, Valentina e Valentino, che fanno servizio di navigazione turistica fino a Moncalieri.
Sull'altra sponda del fiume si trova la Gran Madre di Dio, di gusto neoclassico; ci accolgono le due statue, che simboleggiano la Religione e la Fede, poste ai lati dello scalone centrale. Si inserisce poco discosto, sullo sfondo della collina, la più antica Chiesa dei Cappuccini, a fianco della quale, vi è il Museo Nazionale della Montagna "Duca degli Abruzzi".

La collina incombe docilmente sulla città, contribuisce, insieme con la vicinanza dei monti ed all'abbondanza della pianura, a chiarire la magnificienza della Torino antica, "situata in una pianura bellissima e fertilissima" come commenta un ambasciatore cinquecentesco. Molte sono le emergenze storico-architettoniche ad essa legate. Al medioevo si fanno risalire le origini del Castello di Moncalieri quando, per difendersi dagli astigiani, la popolazione di Testona si rifugiò sulla collina fortificandola. Fu dimora ducale, ducato degli Sforza di Milano, nel quattrocento. Alla fine del 1700, per volere dei Savoia, raggiunse l'attuale configurazione planimetrica.

Belle le ville settecentesche, Villa Rey e Villa Paradiso, in strada Val S. Martino Superiore, Villa Sassi in strada Traforo del Pino, sede di un noto ristorante, Villa della Regina, ed altre in declino, tra le quali in primavera fioriscono i ciliegi. A poca distanza dal Po, in zona Sassi, c'è la stazioncina della cremagliera, un trenino rosso che si arrampica sulla collina. Un collegamento insolito con la Basilica di Superga.
Superga, creazione dello Juvarra, è stata definita "la più nobile fabbrica a simmetria centrale di tutta l'età barocca". Il complesso sacro è inserito nel Parco Naturale Regionale della Collina di Superga che offre spazio ad attività di tipo ricreativo, naturalistico e scientifico.

A Pino torinese, lontano dall'inquinamento luminoso cittadino, vi è l'Osservatorio astronomico di Torino che svolge attività di osservazione e ricerca. E' aperto al pubblico, per visite diurne e notturne, su prenotazione.

Anche in questo tratto sono numerose le prelibatezze che si possono assaporare. Nel centro storico di Torino, in un noto locale noto locale d'epoca a due passi della Chiesa della Consolata, si può assaggiare il Bicerin, una dolce leccornia della tradizione torinese. Lo si gusta anche in altri locali storici tra i quali Fiorio, Caffè S. Carlo.
Quei Caffè che un secolo fa erano insieme sedi di partiti e redazioni di giornali. La bevanda è delicata, calorica.

Nel centro storico della cittadina di S. Mauro, a fine maggio, si svolge la tradizionale sagra delle fragole, una coltivazione che un tempo era diffusa, sulle pendici più soleggiate, in tutta la bassa collina; sulla collina, a Pecetto, in giugno, vi è la colorata festa delle ciliegie.