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Giardino Fenologico C. Allioni


Giardino Fenologico C. Allioni Il Giardino Fenologico "A. Allioni" è situato presso l'Area Attrezzata Le Vallere, ed ha lo scopo di integrare il monitoraggio dei dati del Nord Italia grazie alla creazione di un'area di 5.000 m2 ripartiti in 3.000 m2 di prove fenologiche, 1.000 m2 di vivaio, e 1.000 m2 di aree di servizio, strade, recinzioni, reti e siepi. Gli alberi e arbusti impiantati, forniti dalla Rete Fenologica Italiana, sono costituiti da cloni delle stesse piante madri dei giardini nazionali (Sambucus nigra, Salix smithiana, Ligustrum vulgare), allo scopo di garantire l'uniformità delle osservazioni fenologiche, affiancati da specie arboree fruttifere di tipo mediterraneo (Prunus dulcis, Olea europea, Laurus nobilis, Rosmarinus officinalis).
Il Giardino Fenologico "A. Allioni" è stato realizzato dall'Ente Parco con la collaborazione del Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università di Torino che assume il coordinamento delle ricerche, mentre i dati meteorologici (temperatura, piovosità e umidità atmosferica) vengono forniti dalla Società Meteorologica Subalpina. Il progetto è patrocinato dall'A.I.N. (Associazione Italiana Naturalisti).

Giardino Fenologico C. Allioni




La Stazione meteorologica del Giardino Fenologico
"La Stazione meteorologica del Giardino Fenologico"
La fenologia è quella sezione della biologia che studia i rapporti tra il clima ed i fenomeni che si manifestano periodicamente negli organismi viventi; le risposte ritmiche della vegetazione sono infatti determinate oltre che dalle caratteristiche genetiche di ogni pianta, anche da numerosi caratteri ambientali (terreno, clima, pratiche colturali, inquinamento del suolo e dell'aria, fitopatogeni).
I fenomeni fenologici utili e facili da osservare sono: schiusura delle gemme, germinazione dei semi, distensione delle foglie, allungamento del fusto e dei rami, ingiallimento delle foglie, differenziazione dei fiori, liberazione del polline, dispersione dei frutti e dei semi.
Allo scopo di ottenere serie storiche di dati fenologici sono state istituite reti fenologiche per la comparazione dei dati rilevati, ove, mediante il confronto tra serie di dati fenologici e meteorologici, possono essere individuate le relazioni statisticamente significative che permettono di interpretare gli uni alla luce degli altri, permettendo valutazioni previsionali. Inoltre il monitoraggio fenologico rappresenta un sistema di controllo continuo dello "stato fenologico" del territorio, consentendo di effettuare interventi immediati in settori quali: l'agricoltura, la selvicoltura, la patologia vegetale, l'allergologia, la bioclimatologia, il monitoraggio ambientale.
In particolare il "giardino fenologico" è un'entità spaziale nella quale vengono effettuate osservazioni e misure: la prima proposta di istituzione di un Giardino Fenologico risale al 1953 ad opera di E. Volkert, cui seguì nel 1957 una pubblicazione di F. Schnelle che diede vita alla rete di Giardini Fenologici Internazionale. L'obiettivo iniziale fu indagare sull'importanza e sugli effetti del clima sullo sviluppo delle piante secondo la differenza di latitudine delle diverse stazioni. Con la successiva diffusione dei giardini a partire dal 1964, la rete europea di Giardini Fenologici Internazionali (IPG) si organizzò in modo da rendere disponibili per tutti gli esemplari clonati dalle stesse piante madri. Nel 1967 vennero pubblicate per la prima volta le osservazioni fenologiche fino ad allora compiute (nove anni) sulla rivista Arboreta Phaenologica organo ufficiale dell'IPG.
Attualmente la Rete dei Giardini Fenologici Internazionali conta circa 50 giardini attivi e 4 o 5 in via di completamento. Il primo giardino fenologico italiano è stato quello di San Pietro Capofiume (BO) che nel 1982 ha voluto rappresentare l'Italia nella rete europea di Giardini Fenologici Internazionali (IPG) coordinati dal Servizio Meteorologico Tedesco (DWD). In questa sede si decise di affiancare alle specie suggerite dalla rete IPG un certo numero di piante indicatrici, diffuse comunemente nel Nord Italia, scelte tra quelle di maggior interesse agrario e forestale. Ad oggi la rete fenologica italiana presenta una distribuzione irregolare sul territorio nazionale costituita da 11 giardini, 7 dei quali ancora in fase di progettazione.