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Punti d'interesse

Riserva naturale della Marcigliana

Crustumerium

E' solo agli inizi degli anni '70 che risalgono i primi ritrovamenti di reperti archeologici attribuiti a Crustumerium, antica città laziale le cui vicende sono state narrate da numerosi autori latini: Plinio il Vecchio, Livio, Plutarco ed altri. Il suo primo insediamento sembra risalire al IX secolo a.C., ed era dislocato lungo una delle vie di collegamento tra Veio e il Lazio meridionale. Attraverso il suo territorio i prodotti estratti dai bacini metalliferi dell'Etruria venivano trasportati fino alla Campania. L'importanza strategica della posizione in cui si trovava Crustumerium ha fatto si che Roma focalizzasse su questo centro abitato le sue mire espansionistiche fino al 500 a.C., data in cui Crustumerium viene definitivamente conquistata da Roma.

La tenuta di Tor S.Giovanni

Nella Tenuta Tor San Giovanni, all'ingresso principale della Riserva, è possibile visitare una delle numerose aziende agricole presenti nell'area. In questa azienda, dove vengono allevate soprattutto pecore, sono presenti numerosi altri animali: mucche, maiali, cavalli, capre, conigli, galline, faraone, anatre e oche. Tra tutti spiccano però tre Asinelli Sardi, due femmine e un maschio di nome Lucignolo. Gli Asinelli Sardi sono di una razza "miniatura" in cui gli adulti misurano al garrese da 90 a 110 cm. Questi animali, una volta molto utilizzati nel mondo agricolo per la loro obbedienza, pazienza e resistenza alla fatica, con l'avvento della meccanizzazione rischiano l'estinzione e sono sottoposti a forme di tutela. Ma le stesse caratteristiche che hanno fatto dell'asino un buon animale da lavoro, associate alla prudenza e alla curiosità che lo caratterizzano, lo rendono oggi un simpatico compagno di giochi e i bambini che visitano la fattoria sono spesso accolti dal saluto di Lucignolo che richiede con insistenza le loro attenzioni.

 
 

Riserva naturale dell'Insugherata

Sughereta e macchia

La sughereta rappresenta forse la vegetazione boschiva più riconoscibile della Riserva: non a caso, le dà nome. Occupa i versanti più assolati, dove alla quercia da sughero si associano citiso villoso, cisto femmina ed erica; allo strato arboreo partecipano anche roverella e orniello. Compongono l'intricato (e spinoso!) sottobosco anche vari elementi della macchia mediterranea; quest'ultima formazione, in presenza di fattori di disturbo, subentra alla sughereta con tutti i suoi elementi più tipici: la fillirea, il lentisco, il corbezzolo, la stracciabraghe e l'alaterno.

La Valle dell'Insugherata

E' la Valle più bella di tutta la Riserva Naturale. Percorsa da una strada sterrata per tutta la sua lunghezza, attraversa gli ambienti più interessanti e sbocca nella Valle dell'Acqua Traversa. Dalla valle si può accedere agli ambienti più caratteristici: il bosco fresco, la macchia mediterranea, la sughereta, la zona umida. I campi coltivati e gli animali al pascolo completano il quadro.

 
 

Riserva naturale della Valle dei Casali

La tenuta di Villa York

Imboccando Via del Forte Bravetta, che costeggia il forte omonimo, si giunge alla cappella di S. Agata e alla vecchia entrata della Tenuta di Villa York; di lato a sinistra parte una stradina contornata da olivi e gelsi, che conduce alla villa, tardo seicentesca, di York. La tenuta prende il nome da uno dei suoi proprietari, il cardinale Duca Clemente di York, figlio del re Giacomo d'Inghilterra, nato a Roma nel 1725 e, proprietario della villa per pochi anni dal 1804 al 1807; dall'epoca dell'edificazione della villa, tra il 1676 ed il 1695 su progetto di Antonio De Rossi per commissione del marchese Baldinotti, la tenuta ebbe vari proprietari, fino ad essere teatro, negli ultimi cinquant'anni, del progressivo abbandono delle attività agricole. La grande villa, che ricorda le dimore gentilizie toscane, ha un'architettura rara nel paesaggio romano.

La collina di Montecucco

La collina ad Occidente dei Monti del Trullo è quella cosiddetta dei Diamanti o di Montecucco. E' una terrazza panoramica sull'ansa del Tevere che va dall'Eur a Ponte Galeria; è un'ampia zona agricola che congiunge la valle al Tevere. Molto importante dunque dal punto di vista ambientale e paesaggistico, la collina è inoltre l'area principale di verde a servizio dei quartieri limitrofi. Sulla sommità è ubicata la Torre Righetti. Un corpo rotondo più ampio a terrazzo, racchiude un agile fabbricato cilindrico in laterizio, di diametro minore. Sulla porta d'ingresso, di quello che doveva essere un belvedere o una casina di caccia, una scritta datata 1825 ricorda il committente dell'opera, tal "cavalier Rigetti".

 

Riserva naturale della Tenuta dei Massimi

Il bosco Somaini

Trenta ettari di cerreta mista a sughere e macchia mediterranea (non manca il corbezzolo) ricoprono alcuni tratti di campagna tra la Magliana e la Pisana, a cavallo della Via Portuense. Il nome deriva dalla proprietà che fino alla fine degli anni '60 gestiva l'azienda agricola omonima. Il bosco è ricco di piccoli invasi e sorgenti ed ospita una fauna di grande interesse (istrice, volpe, tasso, moscardino, nibbio bruno, gruccione).

Il castello della Magliana

Questa residenza dei Papi fu realizzata tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo in un luogo allora ricco di acque e di fauna, raggiungibile con la navigazione sul Tevere che scorre lì accanto. E' composta da due corpi contigui edificati attorno ad un cortile, con loggia progettata da Giuliano da Sangallo e finestre semicrociate volute da Innocenzo VIII. Leone X vi fece piantumare vigne che producevano dell'ottimo vino e incaricò Raffaello di realizzare un affresco per la cappella interna, dedicata a S.Giovanni Battista, eseguito poi da allievi dell'Urbinate. Attualmente è di proprietà dell'Ordine dei Cavalieri di Malta che lo hanno recuperato nel 1957, dopo secoli di abbandono, adibendolo a ospedale di riabilitazione motoria. L'esterno ed il cortile del castello sono oggi visitabili su richiesta.

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